Edilizia: mercato, investimenti, nuove sfide
Oltre il 110%, le sfide delle imprese e le attese delle famiglie
Anaepa-Confartigianato Edilizia, Confartigianato Imprese e Confartigianato Imprese Veneto assieme per analizzare il futuro del Comparto Casa in Veneto ed in Italia. Ministro per le Imprese e per il Made in Italy Adolfo Urso: “siamo già al lavoro su energia e costo materie prime. Aperto il dossier di revisione del superbonus che terrà conto delle sollecitazioni che vengono dal vostro mondo”
“I numeri parlano chiaro: il superbonus 110% assieme e soprattutto grazie alla possibilità di cedere la detrazione a terzi soggetti rispetto al beneficiario iniziale della detrazione , ha portato l’edilizia italiana al ruolo di “locomotiva d’Europa”, grazie ad un aumento di 16 miliardi di euro di valore aggiunto dal 2019 al 2022. Ora però, Confartigianato, Confartigianato Imprese Veneto e ANAEPA – Confartigianato con i rispettivi Presidenti Marco Granelli, Roberto Boschetto e Stefano Crestini lanciano l’allarme: “serve una proroga del 110% per le unità unifamiliari che arrivi almeno a giugno 2023 e una rimodulazione delle percentuali oggi previste per l’incentivo. Fondamentale è però la salvaguardia del meccanismo della cessione del credito, con ulteriori limature in termini di chiarezza interpretativa della norma ove si parla, appunto, di ruoli e responsabilità. Vanno poi sostenute le imprese nella spesa pianificata per ridurre i consumi energetici o, quantomeno, i costi degli stessi. Si pensi che oggi, l’installazione di un impianto fotovoltaico per un’impresa gode solo del credito d’imposta del 6% del costo sostenuto. Che, tra l’altro, non sarà più riconosciuto agli investimenti fatti dall’anno prossimo”.
Ma le organizzazioni vanno oltre e propongono anche scenari nuovi, sostitutivi. In questo senso va la prima mappatura geolocalizzata realizzata da SmartLand per conto di Confartigianato Imprese Veneto realizzata grazie alla Banca dati dei beni immobili pubblici del Ministero dell’Economia che restituisce una lettura del patrimonio pubblico inutilizzato del veneto che consentirebbe di generare un beneficio economico per il settore di 1,7 miliardi di euro:
- 40 milioni dalle demolizioni,
- 7,5 milioni dalle rinaturalizzazioni,
- 116 da ricostruzioni;
- 258 da restauro conservativo,
- 38 milioni da adeguamento
- e 256 da efficientamento.
Ma gli effetti benefici vedono anche la possibilità di rinaturalizzare 185.000 metri quadrati di suolo, risparmiare 1,23 milioni di kg di CO2, ridurre ulteriormente la CO2 grazie a interventi di efficientamento energetico negli immobili pubblici, con un risparmio a regime di oltre 29 milioni di kg di CO2, risparmiare suolo per nuove costruzioni pari ad una superficie di 607.800 metri quadrati, altro elemento molto positivo considerando che il Veneto è la seconda regione italiana per suolo consumato. Da considerare infine l’occasione per dare una risposta concreta alle nuove domande della società, generando contesti urbani più vivibili, più belli e più sicuri.
La locomotiva d’Europa
Nel corso della ripresa post-pandemia l’edilizia in Italia ha assunto il ruolo di locomotiva d’Europa de settore. Nel report confederale emerge che tra il 2019 e il 2022 il recupero del valore aggiunto delle costruzioni in Unione europea è interamente sostenuto dall’aumento di 16 miliardi di euro dell’Italia, a fronte di un calo di 7,7 miliardi nei rimanenti 26 paesi dell’Unione. Nel dettaglio si registra un calo di 10,8 miliardi di euro di Germania, Francia e Spagna messe insieme; tra i restanti 23 paesi, 14 danno un apporto positivo al valore aggiunto con una crescita cumulata di 7,7 miliardi di euro mentre altri 9 paesi segnano un calo, complessivamente pari a 4,6 miliardi di euro.
… Il Veneto alla “guida” della Locomotiva
Il superbonus del 110% ha svolto una rilevante funzione anticiclica, consentendo al comparto delle Costruzioni di ammortizzare i pesanti effetti recessivi sull’intera economia generati dall’azione di contrasto alla pandemia da Covid-19: al 30 settembre 2022 gli interventi finanziati con questa agevolazione fiscale cumulano investimenti ammessi a detrazione per 51,2 miliardi di euro, di cui 5miliardi in Veneto. In particolare, 35,3 miliardi di euro sono gli investimenti ammessi a detrazione per lavori conclusi, di cui 3,7 miliardi in Veneto, con una attivazione rilevante sulla crescita del settore in quanto pesano per il 56,3% del valore aggiunto regionale delle Costruzioni, quasi tre punti superiore alla media nazionale del 53,4%.
In Veneto le Costruzioni generano un valore aggiunto di 7.5miliardi di euro, pari al 5,1% del valore aggiunto regionale e lievemente superiore alla media del 4,9%, e rispetto al 2019 si registra un aumento di 493 milioni di euro.
Lavoro e mismatch tra domanda ed offerta
Tutto ciò si è riflesso anche sull’occupazione. Nel 2021 gli addetti delle imprese artigiane venete sono cresciuti dell’1,8% pari a un saldo di +1.772 (l’artigianato in totale ha fatto +0.1%) e sono arrivati alla soglia dei centomila (95.334 pari al 59% totale addetti edilizia veneta) con un aumento della dimensione media aziendale, segno che il comparto si sta strutturando per le nuove sfide. Altro dato interessante la diminuzione del -24% delle assunzioni di personale con licenza media e l’aumento +15,1% di quelle con diploma.
Resta comunque il problema della difficoltà di incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Secondo il sistema Excelsior di Unioncamere – Anpal sono 8.160 nuove entrate previste nel comparto delle nel periodo ottobre – dicembre 2022. Di queste 3.500 solo nel mese di ottobre.
73,4% degli «Operai specializzati nell’edilizia e manutenzione di edifici» sono di difficile reperimento (53,1% per mancanza di candidati).