Emergenza idrica
500mila litri di acqua l’anno: a tanto ammonta il consumo stimato da Etifor, spin off dell’Università di Padova, per ogni salone di acconciatura.
Tenendo conto che le imprese del settore sono 1.519, in provincia di Padova, questo significa che potrebbero avere un consumo complessivo di 759.500.000 litri d’acqua l’anno. Per rendere l’idea, si tratta della quantità contenuta in circa 3 serbatoi alti 800 metri, con un diametro di 600.
“Si tratta di numeri importanti che incidono pesantemente sui nostri conti e sull’ambiente – spiega Beatrice Daniele, Presidente del Sistema di categoria Benessere di Confartigianato Imprese Padova-. Per questo, da mesi stiamo lavorando insieme a Etifor, grazie al progetto Green Beauty, per individuare strategie di contenimento delle dispersioni di acqua e non solo. Siamo partiti dal calcolo delle nostre emissioni per capire gli impatti ambientali delle nostre attività, per ridurre il consumo di risorse”.
SOLO I VERI PROFESSIONISTI GARANTISCONO COMPORTAMENTI RESPONSABILI
Nelle ultime settimane, la grave situazione idrica che ha già portato diversi comuni, compreso quello di Padova, ad emanare apposite ordinanze per ridurre i consumi, ha portato la categoria ad alcune ulteriori riflessioni in merito alla sostenibilità: “Credo sia importante sottolineare ai consumatori che quando si rivolgono ad un nostro salone, trovano la competenza di chi studia ogni strategia per ridurre i consumi, mantenendo alti standard qualitativi – continua Daniele -. Ad esempio, da tempo scegliamo prodotti innovativi, in grado di essere risciacquati utilizzando una quantità contenuta d’acqua. Si tratta di comportamenti che ci qualificano rispetto a chi svolge la nostra professione al di fuori delle regole”.
Acconciatura ed estetica sono, infatti, tra le professioni maggiormente esposte alla concorrenza sleale degli abusivi: “Solo chi lavora rispettando le regole, come abbiamo già dimostrato nella fase pandemica, si preoccupa della salute delle persone ed ha a cuore il benessere dell’ambiente – precisa Daniele”.
Al Sindaco di Castenaso, comune alle porte di Bologna, che ha firmato nei giorni scorsi una ordinanza che prevede multe fino a 500 euro per barbieri e parrucchieri che effettuino due lavaggi ai clienti oltre al risciacquo, Daniele risponde: “Non sempre possiamo evitare un adeguato consumo di acqua. Ci sono trattamenti che, se non risciacquati adeguatamente potrebbero causare irritazioni, ad esempio. E’ il professionista che deve poter giudicare caso per caso. Quello che noi, invece, promuovere è uno stile di lavoro sostenibile, da adottare non solo in una fase emergenziale, ma in modo costante e responsabile verso l’ambiente che ci circonda”.
COSA SI PUO’ FARE PER RIDURRE I CONSUMI?
Ma cosa può fare un salone di bellezza per ridurre i suoi consumi idrici? Chiaramente, oltre all’accortezza di chiudere il rubinetto quando si trattano i capelli, una soluzione efficace a basso costo è l’installazione dei riduttori di portata. Si tratta di aeratori e rompigetto progettati per ridurre la portata di circa due terzi mantenendo la stessa pressione dell’acqua all’uscita del rubinetto, quindi senza intaccare la qualità del lavaggio. Si calcola che grazie a questi riduttori di portata si possano risparmiare circa 1.000 litri d’acqua al giorno, in ogni salone di bellezza. Altri accorgimenti utili per i negozi possono essere: fare attenzione alle perdite, un rubinetto che perde 1 goccia ogni 2 secondi spreca 4.000 litri di acqua all’anno. Fare lavatrici a pieno carico. Così si risparmia acqua ed energia elettrica, diminuendo le emissioni di anidride carbonica. Scegliere un wc con flusso regolabile, con un serbatoio a bassa capacità si risparmiano 20 litri d’acqua ogni 4 usi.
A lato di queste importantissime azioni che ogni operatore può mettere in pratica nei propri saloni, è necessario proteggere gli habitat e gli ecosistemi da cui preleviamo la risorsa idrica, perché il cambiamento climatico sta già alterando significativamente il ciclo idrico con conseguenti impatti negativi sulla disponibilità della risorsa (sorgenti falde idriche e corsi d’acqua che alimentano i nostri sistemi acquedottistici) e sulla qualità dell’acqua.
Con il progetto Green Beauty – La bellezza della sostenibilità, Confartigianato Imprese Padova ha anche sostenuto l’iniziativa Parco Fiume Brenta (parcofiumebrenta.it) supportando la crescita di ben 340 nuovi alberi e arbusti: dando così vita al nuovo Bosco Fontaniva lungo le sponde del fiume Brenta. Il bosco porterà diversi benefici al territorio fra i quali ricordiamo il rallentamento del deflusso superficiale, la riduzione dell’evapotraspirazione e la ricarica delle falde acquifere che aiuteranno a proteggere l’acqua.
Ci sono numerose altre soluzioni da adottare per aumentare la resilienza del territorio alla crisi climatica come l’aumento e il miglioramento degli habitat umidi. Per questo motivo, il Parco Fiume Brenta sta realizzando anche interventi di miglioramento ambientale. Sono infatti previsti, oltre alla realizzazione di boschi ripariali, anche la creazione di aree umide e di isole galleggianti nei Comuni di Nove, Cartigliano, Tezze Sul Brenta, Carmignano di Brenta e Fontaniva: attività che favoriranno il mantenimento dei livelli di falda e il consolidamento delle rive.