Industria 4.0
Tutte le novità sulle percentuali agevolative messe a disposizione alle imprese che intendono effettuare investimenti 4.0
Dal 1° gennaio 2023 i crediti d’imposta Industria 4.0 hanno subito un drastico ridimensionamento. La Legge di Bilancio approvata dal governo per il 2023, non ha infatti confermato le percentuali agevolative previste per il 2022, né rinnovato l’agevolazione al 50% introdotta dal primo Decreto Aiuti per i beni immateriali 4.0
Nella legge di Bilancio 2023 mini proroga di un trimestre – dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 – solamente per la consegna dei beni a condizione che gli stessi siano stati prenotati entro il 31 dicembre 2022 e se alla stessa data è stato versato un acconto di almeno il 20%.
Rimane indispensabile produrre una perizia asseverata, firmata da un ingegnere qualificato o – nel caso di investimenti dal valore complessivo inferiore a 300mila euro – una dichiarazione sostitutiva da parte del legale rappresentante.
Ricordo che – per ottenere l’agevolazione – è fondamentale garantire l’interconnessione dei macchinari 4.0 (risposta 71/2022 dell’Agenzia delle Entrate)
Non sono più in vigore il credito d’imposta per investimenti in attività di formazione 4.0 e quello per i beni strumentali ordinari, sia materiali che immateriali. Per capirci i “semplici” software di base.
Dimezzato anche il credito d’imposta previsto per attività di ricerca e sviluppo, che passa dal 20% al 10%, e quello per innovazione tecnologica green, che passa dal 15% al 10%.