Riaperture
“Il 26 aprile rappresenta una data di svolta anche nel mondo artigiano, in particolare per il settore alimentare e per il benessere, ma ora servono sostegni straordinari per le piccole imprese, per tutto il 2021”. Roberto Boschetto, Presidente di Confartigianato Imprese Padova e Veneto commenta così l’allentamento delle limitazioni dovute al rallentamento dei contagi.
“Secondo i dati del nostro ufficio studi nazionale, quest’anno il 32% dei piccoli imprenditori è a rischio sopravvivenza. Per tutto il 2021 servono nuovi contributi a fondo perduto e misure per coprire le spese fisse. Va superato il criterio del ristoro circoscritto alla perdita di fatturato media di un solo mese del 2020 e il limite del 30% di calo di fatturato per accedere al contributo a fondo perduto. Altrettanto necessarie, secondo Confartigianato, nuove moratorie di pagamento dei finanziamenti e la proroga per tutto il 2021 di quelle in essere”.
Boschetto sollecita anche meno vincoli alle assunzioni e il superamento del blocco dei licenziamenti e una riforma del sistema di orientamento scolastico e professionale con il rilancio degli Istituti Professionali e degli Istituti Tecnici, investimenti sulle competenze professionali a cominciare dall’uso delle tecnologie digitali e puntando sull’apprendistato duale e professionalizzante.
Acconciatura
Per quanto riguarda le novità che da lunedì 26 riguarderanno il mondo artigiano, c’è la possibilità di spostamento tra Comuni in zona gialla: “Questo significa che un cliente di un acconciatore oppure di un centro estetico può recarsi nel salone di fiducia, anche se fuori dal suo Comune di residenza – spiega Boschetto-. Per gli operatori del settore benessere si tratta di un ulteriore passo avanti rispetto alla fase critica che stanno vivendo da inizio pandemia”.
Sono 2.224 in provincia di Padova i saloni che sono stati interessati dal provvedimento (1.535 aziende operanti nell’acconciatura e 689 estetica), aziende nelle quali operano oltre 4.400 addetti (3.199 nell’acconciatura e 1.261 nell’estetica).
Confartigianato Imprese Padova stima che, solo nelle ultime settimane di zona rossa, abbiano perso 4 milioni e 200mila Euro.
Settore alimentare
“I criteri e le condizioni imposte per le riaperture di ristoranti, bar, gelaterie, pizzerie – sottolinea Boschetto – appaiono ingiustificati nei confronti di attività che hanno investito in prevenzione e sicurezza e dimostrato di non incidere in alcun modo sull’andamento dei contagi. E appaiono ancora più incomprensibili se si considera che lo scorso anno le attività di ristorazione furono fatte riaprire il 16 maggio, senza vaccini e vaccinati. Chiediamo pertanto l’allungamento dell’orario di chiusura oltre le 22”.
Confartigianato Alimentazione giudica discriminatorie le regole che privilegiano le imprese che dispongono di spazi all’aperto. E, anche in questo caso, la somministrazione è soggetta ad una serie di variabili non prevedibili, come il maltempo, che potrebbe vanificare il consumo sul posto e gli investimenti sostenuti per le riaperture.
“Tutto questo – spiega Boschetto – senza tener conto che la ristorazione è pressoché chiusa da ottobre 2020 e quindi non ha avuto effetto sulla curva dei contagi, e mentre si consente, dal 26 aprile, lo svolgimento degli sport di contatto, poi l’apertura di piscine e centri termali fino all’apertura degli stadi, tutte attività per le quali sarà difficile garantire un adeguato distanziamento interpersonale”.
Il Presidente chiede anche indicazioni per lo svolgimento di cerimonie civili e religiose, evitando di aggravare la situazione delle attività di catering, ed in generale, le imprese della filiera degli eventi.