Riforma degli ITS
La ripartenza dopo la pandemia sarà favorita da una forte collaborazione tra scuola e impresa e gli ITS dovranno avere un ruolo determinante nel futuro del comparto artigiano. Questo è in sintesi il messaggio uscito dal convegno online organizzato da Confartigianato Imprese Veneto, che si è tenuto il 23 aprile, al quale ha preso parte anche l’imprenditrice padovana Katia Pizzocaro, che ha presentato davanti al Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e all’Assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan, la sua esperienza alla guida del calzaturificio Paoul di Villatora di Saonara.
“Ho sempre creduto in un’impresa personacentrica, dove la persona interpreta un ruolo da
protagonista, esprime liberamente il suo pensiero, anche quello più azzardato, per offrire stimoli e punti di vista contrastanti rispetto all’andamento tracciato – ha spiegato Pizzocaro che è anche Consigliere nazionale del settore calzature per Confartigianato Imprese-. Credo che la diversità sia ricchezza. Per questo, ho incentivato l’inserimento di giovani in azienda, con l’intento di favorire una crescita condivisa. La mia esperienza dice che quando troviamo un punto d’incontro, in modo empatico, tra mondo della formazione e PMI, tra studenti e imprenditori, possiamo scommettere insieme nel futuro. Unire il genio creativo della piccola impresa e la capacità di innovazione di Università, ITS e centri di ricerca sarà il driver prezioso per uscire dalla fase pandemica”.
Una sfida percorribile anche attraverso la valorizzazione degli ITS, gli istituti tecnici superiori che oggi rispondono alla domanda delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e tecnologiche, per promuovere i processi di innovazione.
Confartigianato è socio partecipante di 5 delle 7 Fondazioni ITS venete: Meccatronico, Cosmo, Red, Turismo, Marco Polo di Venezia. Una partecipazione iniziata nel 2019 e che muove da una forte ambizione: fare del Veneto la prima regione per diplomati ITS aumentando del 50% l’anno il numero dei nuovi diplomati.
“Oggi dobbiamo interrogarci profondamente sul nostro impegno come imprese e come associazioni di rappresentanza sui contenuti della riforma degli ITS annunciata dal Presidente Draghi e su come investire i fondi messi in campo dal Recovery Plan per renderli più robusti e attrattivi – ha spiegato nel corso del convegno il Presidente di Confartigianato Imprese Padova e Veneto Roberto Boschetto-. E’ attraverso le competenze di questi giovani che possiamo abilitare le nostre imprese all’innovazione e alla trasformazione, facendo diventare loro stessi fattori di trasmissione agli altri nostri collaboratori. Un impegno, il nostro, che si sostanzia in due progetti concreti: una proposta di Testo Unico che guarda al rilancio degli ITS, salvaguardandone gli elementi che ne hanno determinato il successo: penso alla costruzione partecipata dei profili professionali, alla presenza delle associazioni di rappresentanza e delle imprese nella governance delle Fondazioni, alla dimensione esperienziale della formazione; e inoltre, il lancio del nostro ITS DAY che vorremmo progettare insieme agli ITS quale ulteriore occasione di coinvolgimento e incontro con le nostre imprese. Ci siamo dati un obiettivo concreto: raccogliere un centinaio di manifestazioni di interesse da parte del mondo imprenditoriale che, anche attraverso l’apprendistato di 3° livello, possano trasformarsi in posti di lavoro”.
A rispondere all’appello di Confartigianato sono stati il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e l’Assessore al Lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan: “Gli ITS sono una modalità educativa con una forte identità, che ha il suo senso nel rapporto con l’impresa come luogo di formazione e di educazione – ha precisato il Ministro-. Sono importanti non solo per le singole imprese, ma per consolidare un sistema nazionale che dopo questa pandemia deve dimostrare di essere in grado di trainare l’intero Paese verso livelli di crescita sconosciuti da tempo”.
“E si stanno dimostrando i percorsi più innovativi, –ha aggiunto Donazzan – flessibili, specifici e adattabili alle esigenze delle migliori imprese, che non a caso molto spesso sono anche quelle che partecipano alle fondazioni e all’organizzazione dei corsi. Il punto di forza degli ITS è la loro flessibilità: 60 per cento delle attività di insegnamento svolte in azienda o in laboratorio, il 50 per cento dei docenti/formatori proveniente dal mondo del lavoro e, indice distintivo del Veneto, aver voluto a presiedere le fondazioni un imprenditore o un manager. Le ITS-Academy del Veneto continuano ad investire nella formazione dei ragazzi, anche dando vita a nuovi percorsi formativi: l’obiettivo di mandato è quello di raddoppiare i corsi di istruzione tecnica superiore attualmente presenti, un’animazione del territorio che ci permetterà di raggiungere ogni tessuto produttivo particolarmente vivace e attualmente privo di un ITS, per dar vita ad offerte formative collegate al territorio stesso. L’obiettivo per tutti deve essere quello della valorizzazione della loro promozione tra i più giovani di questi percorsi che danno indici di successo in termini di occupazione stabile senza eguali”.