Come diventare un tappezziere?
Il tappezziere progetta, costruisce e ripara manufatti rivestiti di tessuto o di pelle per soddisfare i bisogni più o meno strutturati della propria committenza. Il tappezziere, infatti, mettendo a frutto un elevato senso estetico unito ad una ottima manualità e a una grande conoscenza dei materiali, fornisce consigli e definisce soluzioni capaci di soddisfare le esigenze più complesse del proprio cliente. A titolo esemplificativo, il lavoro di tappezziere va dalla predisposizione e taglio di imbottiture e rivestimenti (di sedie, poltrone, divani, ecc.), alla progettazione, costruzione, montaggio e riparazione delle strutture portanti, fino al confezionamento di tende, drappeggi e simili per gli interni e di tende da sole per la schermatura solare degli esterni. Inoltre, il tappezziere si occupa del rivestimento di interni di imbarcazioni, velivoli e autoveicoli.
Data la complessità di tale lavoro, per intraprendere tale professione, oltre all’esperienza maturata sul campo, è consigliabile formarsi aderendo alle molteplici proposte inerenti i vari aspetti della gestione di impresa (amministrazione, ambiente, sicurezza, ecc.).
In questa fase, il sistema Confartigianato può esserti di grande aiuto grazie alla vasta gamma di proposte formative miranti a garantire l’eccellenza dei professionisti del settore.
Aprire una partita IVA come tappezziere
Per avviare l’attività di tappezziere è necessario seguire i seguenti passaggi:
- aprire la Partita Iva e PEC
- iscriverti al Registro delle Imprese e Albo Imprese Artigiane
- iscriversi all’INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale)
- sottoscrivere un’assicurazione presso l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)
Mettersi in proprio, infatti, richiede l’iscrizione alla CCIAA della provincia in cui si intende operare e quella al fondo previdenziale di riferimento (INPS) per i contributi della pensione e quella all’INAIL per sottoscrivere l’assicurazione.
Dopo aver presentato tutta la documentazione presso questi enti e aver avuto un riscontro positivo, bisogna compilare la SCIA (Segnalazione di Inizio Attività) da presentare allo SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) del proprio Comune.
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Cosa serve per aprire un laboratorio di tappezzeria
Sistemata la burocrazia ed effettuate tutte le registrazioni, per aprire un laboratorio di marmista è necessario presentare al Comando della Provincia dei Vigili del Fuoco una relazione tecnica dettagliata dei materiali presenti in bottega e dei tipi di lavorazione che caratterizzeranno la tua attività. Solo dopo aver effettuato tutte le verifiche del caso, l’ente riconoscerà il Certificato di Prevenzione per gli Incendi, indispensabile per avviare l’attività.
Inoltre, aprire un laboratorio di marmista significa anche lavorare con attrezzature che possono essere molto rumorose o ingombranti e pertanto occorre:
- assicurarsi che il locale abbia le dimensioni adeguate
- ottenere le autorizzazioni ambientali (per gli scarichi idrici, per le emissioni in atmosfera e per l’impatto acustico dei macchinari)
Aprire un laboratorio di tappezzeria: i costi da sostenere
Nel piano delle uscite è essenziale considerare:
- il pagamento delle pratiche burocratiche
- le spese per le attrezzature
- il canone d’affitto del locale o la spesa per acquistarlo direttamente.
Esistono dei programmi di finanziamento parziale o totale a seconda della categoria a cui si appartiene: rivolgersi a consulenti esperti è una scelta strategica per avviare al meglio la tua attività artigiana.
I consulenti di Confartigianato sono sempre aggiornati su tutte le nuove politiche per gli incentivi alle imprese e possono consigliarti al meglio.
Cosa Confartigianato può fare per te
Confartigianato ascolta le tue richieste e ti supporta nelle fasi iniziali di avviamento e in quelle successive di mantenimento della tua impresa. Ti offriamo una consulenza strategica che tiene conto di tutte le specificità legate al tuo mestiere.
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