Impresa di pulizie: partita iva e tutto quello che c’è da sapere
Per avviare un’impresa di pulizie la Partita Iva è una pratica necessaria, ma non solo: si tratta per esempio di individuare un target a cui offrire il proprio servizio (privati o settore pubblico e in questo caso partecipare agli appalti dedicati) e di stilare il piano dei costi.
La pulizia dei luoghi di lavoro è prevista per legge e ci sono alcuni ambiti, come quello sanitario per esempio, in cui l’igiene è importante e deve essere garantita.
Inoltre, la legge n. 84/06 in materia di “disciplina dell’attività professionale di tintolavanderia”, prevede che le imprese esercitanti l’attività di tintolavanderia debbano designare un responsabile tecnico in possesso di almeno uno dei requisiti di idoneità professionale predisposti dalla Legge.
Caso diverso è l’apertura dell’attività (commerciale) di lavanderia self-service per la quale non viene richiesta la presenza obbligatorio di questa figura.
Aprire un’impresa di pulizie: i requisiti
Per aprire un’impresa di pulizie i requisiti dipendono dal tipo di servizio che si intende offrire: se è standard (pulizia generica di spazi, come uffici o magazzini) non occorre una qualifica particolare; mentre se è di tipo specialistico (sanificazione, derattizzazione, disinfestazione) bisogna essere in possesso di un diploma da chimico e in tal caso la persona qualificata diventa il responsabile tecnico delle operazioni. Non è detto che la figura del titolare debba coincidere con quella del referente tecnico, quest’ultimo può essere un dipendente a cui viene affidato il ruolo. La qualifica di chimico è, inoltre, necessaria per avviare un’impresa di lavorazione dei materiali plastici., come il soffiaggio, lo stampaggio e la termoforatura.
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Cosa ti serve per aprire un’impresa di pulizie e di lavorazione di materie plastiche
Per avviare un’impresa di pulizie o di lavorazione della plastica ci sono alcune pratiche da ottemperare:
- aprire la Partita Iva
- iscriversi al Registro delle Imprese
- iscriversi all’INPS (Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale)
- sottoscrivere un’assicurazione presso l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)
Alcuni di questi passaggi burocratici hanno un costo che deve essere conteggiato nel piano spese, altro versante fondamentale da pianificare.
Altri costi da tenere in considerazione sono:
- il pagamento delle pratiche burocratiche
- i costi vivi, come quelli per i prodotti, i macchinari, gli spostamenti per raggiungere i luoghi in cui intervenire
- il saldo degli stipendi di eventuali collaboratori
- l’investimento per la promozione dell’attività
Come fare per aprire un’attività di lavanderia
Per aprire un’attività di lavanderia, non servono requisiti specifici e i costi vivi riguardano solamente l’affitto del locale e i macchinari all’interno. Le pratiche da adempiere sono le stesse necessarie per avviare un’impresa di pulizia (per esempio l’apertura della Partita Iva è indispensabile anche per la lavanderia). A quelle vanno aggiunte:
- ottenere la certificazione igienica dell’ASL
- comunicare all’ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) che il servizio che si offre comprende il lavaggio a secco perché per legge è considerato nocivo per la salute
- verificare che gli scarichi siano a norma
Cosa Confartigianato può fare per te
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