Superbonus 110%
“Sino a fine aprile, l’Agenzia delle Entrate ha dovuto fornire 6.500 chiarimenti su tutto il territorio nazionale. Un segnale inequivocabile dei dubbi e delle troppe incertezze che gravano sul futuro del superbonus. Così si rischia di scoraggiare gli investimenti delle imprese e dei cittadini e non si concretizzano gli obiettivi di transizione ecologica”. A dirlo Roberto Boschetto Presidente di Confartigianato Imprese Padova. “La politica ‘a singhiozzo’ – sottolinea – fa male al mercato, perché la continua incertezza circa la scadenza del provvedimento, rischia di minare la fiducia dei consumatori. Chi deve decidere se dare avvio ai lavori non lo farà, provocando lo stop improvviso delle attività delle imprese. Le difficoltà burocratiche che si stanno incontrando dimostrano quanto la riforma e la digitalizzazione della pubblica amministrazione siano la chiave di volta anche per la transizione ecologica che attende il nostro Paese. Si faccia tesoro di quanto sta avvenendo per il superbonus per rendere più agevoli i processi di trasformazione futuri”.
Le nostre chance di ripresa nei prossimi anni dipenderanno in gran parte dagli interventi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), documento varato il 26 aprile e già ricevuto dalla Commissione europea. Un impulso alla creazione di valore nella filiera dell’edilizia – dove operano, solo in provincia di Padova, 11mila 774 imprese artigiane con 24mila 107 addetti – potrebbe arrivare proprio dal superbonus del 110%, per il quale l’ultima versione del Piano assegna risorse per 18,53 miliardi di euro che rappresentano il terzo importo più rilevante, dopo quello per la rete ferroviaria (24,77 miliardi) e la transizione 4.0 (18,97 miliardi).
“In una recente audizione parlamentare –sottolinea Giovanni Varotto, Coordinatore del Sistema Casa di Confartigianato Imprese Padova-, l’Enea ha fornito i dati della distribuzione territoriale degli interventi superbonus: fin qui quasi 11mila le pratiche approvate (risultate valide perché con documenti ed asseverazioni in regola) e, il Veneto, è la regione più ricettiva con 1.430 (il 13% del totale ed un importo di 143 milioni d euro) seguito dalla Lombardia con 1.415 interventi e dall’Emilia Romagna con 1.008 interventi. Dati positivi? Non del tutto purtroppo. Se li analizziamo nel dettaglio -afferma- si scopre che solo il 9% delle domande arriva dai condomini, ovvero i beneficiari per cui il bonus 110% era stato pensato, il 54,5% da edifici unifamiliari ed il 36,4% da unità indipendenti. Se non verrà dato tempo ai condomini di avviare i cantieri, avremo perso l’occasione per riqualificare e mettere in sicurezza migliaia di edifici”.
Abusi edilizi, verifica di conformità e fondo speciale sono le tre più grandi problematiche che rallentano l’accesso al superbonus per i condomini. Per quanto riguarda la prima, l’art. 49 è sempre esistito ma, la necessità per il tecnico di asseverare lo stato legittimo delle parti comuni per poter richiedere il titolo edilizio e la consapevolezza che nel caso di eventuali controlli, ciò che si rischia non è il 50% di una piccola spesa, ma il 110% di un intervento quasi sempre da centinaia di migliaia di euro, sono ovviamente un freno. Per la seconda, la pandemia ha trasformato l’accesso agli atti necessaria per i documenti che servono per verificare la presenza di eventuali abusi edilizi una vera e propria mission impossible. Terza, sottovalutata, riguarda l’obbligo previsto (e mai derogato da alcuna norma) dall’art. 1135, comma 4 del Codice Civile che obbliga il condominio a costituire un fondo speciale di importo pari all’ammontare dei lavori. Fondo che può essere costituito anche in funzione di un progressivo stato di avanzamento.
“In questa fase così delicata della nostra economia –conclude Boschetto-, è essenziale che il Governo approfitti del Decreto Semplificazioni (atteso per questo mese) per una profonda opera di sburocratizzazione che consenta allo strumento di esprimere il suo potenziale ora fiaccato dall’eccessivo fardello burocratico e per fornire certezze agli imprenditori e ai cittadini sul suo prolungamento almeno sino a fine 2023. Consentendo a tutti di programmare gli interventi previsti dall’incentivo. In caso contrario, avremmo sprecato l’ennesima occasione per trasformare gli annunci in azioni concrete e per garantire l’operatività di una misura che la Commissione europea ha indicato tra le più efficaci per rilanciare lo sviluppo”.
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